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Data aggiornamento: 2007/12/09
Domanda concisa
La religione: una o molteplici?
Domanda
La religione: una o molteplici?
Risposta concisa

Se per religione s’intende il complesso dei credi, dell’etica e delle norme che sono state rivelate da parte di Dio e sono state comunicate alle genti tramite i Profeti (A), in questo caso la religione è una sola e la differenza tra le religioni è sita in alcune norme secondarie che differiscono in base alle caratteristiche personali e sociali, dipendenti dalle condizioni spazio-temporali.

Se per religione s’intendono le religioni esistenti nel mondo, senza ombra di dubbio nel mondo odierno esistono numerose e differenti religioni. Sebbene in queste varie religioni siano visibili certe realtà, la forma completa della realtà e verità, nonché del puro monoteismo, è percepibile e ottenibile solamente in quella islamica.

Risposta dettagliata

Per ottenere la risposta è necessario chiarire alcune questioni, come la realtà della religione, i significati, i livelli della religione, la vera religione, la stabilità dell’Islam, il motivo delle divergenze tra le legislazioni religiose (sharia) e le denominazioni, il Corano e i libri celesti.

  1. La realtà della religione:

Il significato letterale del termine arabo din (religione) è umiltà, seguire, obbedienza, sottomissione e compenso. Il suo significato tecnico però è il complesso di credi, etica e norme per l’amministrazione della società umana e la formazione delle persone.

  1. I significati di din (religione) nel Corano:

Nelle frasi del Corano il termine din è stato utilizzato in due casi:

  1. Qualsiasi credo in un potere trascendente, sia vero che falso: “a voi la vostra religione, a me la mia[1].
  2. Religioni divine: “In verità, la religione presso Allah è l'Islàm[2].
  1. I livelli della religione:

In questa sede la nostra attenzione è volta al secondo utilizzo del termine religione che è peculiare delle religioni divine e possiede diversi livelli:

  1. Religione nafs al-amri: ciò che esiste nella conoscenza e nel volere divino per guidare l’essere umano verso la beatitudine, viene definito religione nafs al-amri.
  2. Religione rivelata: ciò che è stato inviato da Dio il Sublime attraverso i profeti divini per guidare l’essere umano verso la beatitudine, compone la religione rivelata.

La religione nafs al-amri è una:

Poiché un’unica essenza, malgrado tutte le differenze esteriori, accomuna tutti gli esseri umani, la religione nafs al-amri considera solo questa essenza comune.

La religione rivelata è multipla:

La realtà storica delle religioni, insieme alla storia e al Corano, sono una testimonianza sincera della numerosità delle religioni rivelate quanto il numero dei profeti divini. In questa sede per profeta s’intende un profeta portatore di una sharia e avente il compito di comunicarla[3].

  1. La religione reale:

Poiché la religione ha il fine di amministrare le questioni sociali umane e formare gli esseri umani, il criterio per stabilire la sua attendibilità si basa sulla coordinazione delle sue norme con i reali bisogni della società, sulla sua adeguatezza con i cambiamenti della società e la sua conformità con l’indole innata e l’andamento dell’essenza umana[4].

Perciò solamente chi ha creato l’essere umano e il mondo, conosce completamente l’essere umano, il mondo e il rapporto tra loro, e ha quindi la capacità di guidare l’essere umano. Con questa premessa si apprende che la vera religione è quella il cui credo, la cui l’etica e le cui norme sono state rivelate da Iddio e la religione falsa è quella che è stata stabilita da parte di altri che Dio.

  1. L’Islam, religione stabile:

Nel Sacro Corano la religione divina è stata ricordata con il nome di Islam e sono state avanzate delle argomentazioni in merito alla sua stabilità e durabilità.

La prima argomentazione avanzata per la stabilità della religione (Islam) poggia sull’origine soggettiva della religione. Questa argomentazione si ottiene dall’annessione di due versetti. Il primo versetto è nella nobile sura Ali-Imran e dice:

«ان الدین عندالله الاسلام»

In realtà, la religione presso Allah è l’Islam[5], ossia la sottomissione alla verità è l’unica religione riconosciuta ufficialmente da Iddio. Il secondo versetto si trova nella sura al-Nahl e recita:

«ما عندکم ینفد و ما عندالله باق»

Quello che è presso di voi si esaurisce, mentre ciò che è presso Allah rimane[6].

L’argomentazione che si deduce da questi due versetti, in sintesi, è che l’Islam è presso Allah e ciò che è presso di Lui rimane, quindi l’Islam rimane. La seconda argomentazione si basa sull’indole umana innata che è il luogo in cui si situa la religione, in altre parole l’Islam è stato rivelato per formare e far progredire l’indole umana innata, e quest’ultima è stabile e immutabile. Quindi una religione che è stata stabilita per educare l’indole delle persone, è stabile e comune.

Il sacro Corano al riguardo dice:

"فاقم وجهک للدین حنیفاً فطرت الله التی فطر الناس علیها لاتبدیل لخلق الله"

«Rivolgi il tuo volto alla religione come puro monoteista, natura originaria che Allah ha connaturato agli uomini; non c'è cambiamento nella creazione di Allah»[7].

Iddio il Glorioso ricorda questa unica religione, raccomandata dai cinque Profeti (A) Ulu al-'azm e approvata da tutte le religioni divine, in questo modo:

»شرع لکم من الدین ما وصی به نوحاً و الذی اوحینا الیک و ما و صینا به ابراهیم و موسی و عیسی ان اقیموا الدین و لا تتفرقوا فیه کبر علی المشرکین ما تدعوهم الیه الله یجتبی الیه من یشاء و یهدی الیه من ینیب«

«[Egli] ha stabilito per voi come religione, la stessa via che aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a Te, [o Muhammad,] e che raccomandammo ad Abramo, a Mosè e a Gesù: “Assolvete alla religione e non fatene motivo di divisione”. Ciò a cui li inviti è invero gravoso per gli associatori: Allah sceglie e avvicina a Sé chi vuole e a Sé guida chi Gli si rivolge [pentito]»[8] [9].

  1. Divergenze fra religioni e denominazioni:

Il risultato della stabilità e dell’unità della religione divina è che le differenze tra le religioni divine non sono mai insite nel principio della religione, ossia l’Islam, bensì le differenze si trovano nelle denominazioni e legislazioni. Infatti il principio della religione, ovvero questioni quali il monoteismo, la rivelazione, la profezia, l’infallibilità, l’imamato, la giustizia, il barzakh, la resurrezione et similia, è quella linea generale su cui l’essere umano fonda il proprio sentiero, meta e avanzamento in conformità alla propria indole divina innata. Al contrario le regole particolari e pratiche sono adeguate agli aspetti naturali e materiali dell’essere umano, alle caratteristiche personali e sociali delle persone, che mutano secondo il tempo e il luogo.

Nel sacro Corano fin quando l’argomento del discorso sono i principi della religione o la sua linea generale, si parla dei profeti che si confermano a vicenda:

«مصدقاً لمابین یدیه من الکتاب و مهیمنا علیه»

«A conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e lo abbiamo [il Corano] preservato da ogni alterazione»[10].

Però quando l’argomento diventano le regole pratiche particolari della religione, si parla di varietà, modifica, interpretazione e annullamento:

«لکل جعلنا منکم شرعة و منهاجاً»

«Per ognuno di voi abbiamo stabilito una sharia e un metodo»[11].

Le varie legislazioni sono vie e versioni differenti che si formano in base alle capacità dei popoli e alla posizione e dignità dei loro devoti e profeti. La loro moltitudine deriva o dal fatto che vengono presentate diverse facce di quella realtà unica che si manifestano durante i secoli, una dopo l’altra, oppure, più correttamente, sono conformi ai livelli di comprensione dell’umanità riguardo a quella realtà originale.

La rivelazione divina è un’unica corda di cui un’estremità è nelle mani degli esseri umani e l’altra presso Dio, e l’essere umano più avanza lungo questa via, più elevata diventa la sua percezione, senza che le percezioni supreme neghino quelle inferiori o codeste ostacolino la vista dei livelli superiori.

Questa corda è la stessa corda divina riguardo alla quale Iddio ha ordinato:

«و اعتصموا بحبل الله جمیعاً ولاتفرقوا»

«Aggrappatevi tutti insieme alla corda di Allah e non dividetevi tra voi»[12].

I livelli di questa corda iniziano dalle parole comuni tra la gente e continuano fino alla posizione:

»دنی فتدلی فکان قاب قوسین او ادنی»

«Poi s'avvicinò scendendo ancora più in basso, [finché] fu alla distanza di due archi o meno»[13].

Per questo motivo quando la persona più completa, vale a dire l’ultimo dei profeti, annuncia la conquista di questa posizione con il proprio avvento, l’alterazione, l’interpretazione, la modifica o l’annullamento delle legislazioni causate dalle varie posizioni in questo sentiero, terminano, e quando viene comunicata la sharia di questo profeta viene rivelato l’ultimo messaggio:

«الیوم اکملت لکم دینکم و اتمت علیکم نعمتی و رضیت لکم الاسلام دیناً»

«Oggi vi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato su di voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm»[14] [15].

  1. Il Corano e i libri celesti:

L’approvazione dei libri degli altri profeti da parte del Corano, accompagnata dalla sua eccellenza e inalterabilità, è il servizio più importante che ha compiuto nei loro confronti.

Un noto sapiente sciita, il defunto Kashif al-Ghita', al riguardo disse: «Se non fossero esistiti il profeta Muhammad (S) e il Corano, non sarebbe rimasto neanche il nome del cristianesimo e dell’ebraismo»[16], poiché la Torah e il Vangelo che descrivono Iddio che lotta con Giacobbe (A), presentano i Profeti (A) come dei beoni e accusano le donne pure, non sarebbero mai stati in grado di permanere.

Il sacro Corano, oltre alla diffusione del monoteismo, ha protetto tutti i profeti da questo tipo di accuse, lodando Abramo e gli altri Profeti (A) per la loro magnificenza e descrivendo Maria (A) quale donna pura: «O Maria, in verità, Allah ti ha prescelta, ti ha purificata ed eletta su tutte le donne del mondo»[17] [18].

 


[1] Sacro Corano, 109:6.

[2] Sacro Corano, 3:19.

[3] Per uno studio aggiuntivo e per conoscere gli altri livelli della religione cfr.: Mahdi Hadavi Tehrani, Mabani-e Kalami-e Ejtehad, p. 383-389.

[4] Abdollah Javadi Amoli, Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, p. 111 e 112, sintetizzato.

[5]  Sacro Corano, 3:19.

[6] Sacro Corano, 16:96.

[7] Sacro Corano, 30:30.

[8] Sacro Corano, 42:13.

[9] Abdollah Javadi Amoli, Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, p. 118-120, sintetizzato.

[10] Sacro Corano, 5:48.

[11] Ibidem.

[12] Sacro Corano, 3:103.

[13] Sacro Corano, 53:8-9.

[14] Sacro Corano, 5:3.

[15] Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, pp. 118-120, sintetizzato.

[16] Kashif al-Ghita', Kitab al-Jahad, p. 391.

[17] Sacro Corano, 3:42.

[18] Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, pp. 122-123.

 

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