Cinque sure del Corano portano ognuna il nome di un animale:
1. La sura
Al-Baqara (Il Bovino).
2. La sura
Al-Nahl (L’Ape).
3. La sura
Al-Naml (La Formica).
4. La sura
Al-'Ankabut (Il Ragno).
5. La sura
Al-Fil (L’Elefante)
[1].
Riguardo all’eccellenza di queste sure è stato affermato quanto segue:
1. La sura
Al-Baqara (Il Bovino) - All'Inviato di Dio (S) fu chiesto quali fossero la sura e i versetti del Corano di maggiore eccellenza. Rispose: “La sura
Al-Baqara e il versetto noto come "Ayat al-kursi"”
[2].
2. La sura
Al-Nahl (L’Ape) - Il Profeta (S) disse: “Chi recita la sura
Al-Nahl, il Giorno della Resurrezione non sarà interrogato da Iddio in merito alle grazie terrene donategli”
[3].
3. La sura
Al-'Ankabut (Il Ragno) - Il Profeta (S) disse: “Chi recita la sura
Al-'Ankabut, nel registro delle sue azioni sarà ricompensato con un numero di buone azioni pari al numero dei credenti e degli ipocriti moltiplicato per dieci”
[4].
4. La sura
Al-Naml (La Formica) - L’imam Sadiq (A) disse: “Chi recita le sure
Al-Shura,
Al-Naml e
Qisas la notte che precede il Venerdì, sarà considerato un devoto di Dio”
[5].
5. La sura
Al-Fil (L’Elefante) - L’imam Sadiq (A) disse: “Per chi recita la sura
Al-Fil nelle proprie preghiere obbligatorie, il Giorno della Resurrezione, le montagne, le pianure e i granelli del deserto testimonieranno che egli era uno degli oranti”
[6].
La sura
Al-Fil e la sura
Quraysh sono considerate un’unica sura, pertanto se vogliamo recitare la sura
Al-Fil dopo la sura
Al-Hamd nella preghiera, dobbiamo recitare anche la sura
Quraysh[7].
Bisogna considerare il seguente punto: tutte queste e ulteriori eccellenze che sono state citate per le altre sure, divengono tali nel caso che la recitazione sia accompagnata da riflessione in merito ai versetti di queste sure, affinché lo spirito sia così appagato
[8].
[1] Ashnayi va Ons ba Qoran, Mirza Baqer Hoseyni, Entesharat-e Haram, p. 43.
[5] Fadha'il va Athar-e Qara'at-e Sureha, Entesharat-e Eram, p. 47.
[7] Tahrir al-Wasilah, vol. 10, Al-Qawl fi al-qara'at wa al-zikr, questione 6.
[8] Tafsir-e Nemune, vol. 5, pag. 144.