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Data aggiornamento: 2010/06/30
Codice sito fa206 Codice archivio 8519
Argomento Teologia moderna
Domanda concisa
Com’è possibile la rivelazione di una religione globale atta a soddisfare tutti i bisogni per la beatitudine umana?
Domanda
Com’è possibile che una religione comprenda tutto ciò di cui l’umanità ha bisogno per raggiungere la beatitudine fino alla fine dei tempi? Com’è possibile che un’unica religione possa guidare un genere umano che è costantemente in fase di mutamento e perfezionamento?
Risposta concisa

Per risolvere questo problema dobbiamo riflettere sulla condizione dell’essere umano per concludere se in realtà l’essere umano è in fase di mutamento, e se tutti i suoi aspetti sono soggetti a modifiche; oppure, se dietro questa pelle mutabile, vi è un nucleo stabile; quella stessa essenza che collega il suo passato, presente e futuro e gli dona un’unica personalità nel corso della storia e il significato di cultura e civiltà umana.

Risposta dettagliata

Alcuni individui, non essendo riusciti a trovare una risposta a questa domanda, hanno trascurato totalmente quest’ipotesi e hanno accettato che il segreto dell’ultimazione della religione, in seguito al perfezionamento dell’intelletto, è l’indipendenza del genere umano dalla guida divina!!! Essi affermano: “Per ultimazione s’intende che la gente raggiunge una maturità con cui diventa indipendente dalla religione”.[1] Poiché questa questione era già stata avanzata in precedenza da Eqbal Lahuri e altri, per darle un nuovo aspetto, l’hanno presentata sostenendo che l’indipendenza è di due tipi: biasimevole o lodevole. L’indipendenza è biasimevole quando un individuo, nonostante abbia veramente bisogno di una cosa, non la cerchi e affermi la propria autonomia rispetto a essa. Se una persona è malata e necessita di un dottore e di una cura, però non va dal dottore e dice che non ha bisogno del dottore e di una cura, questa indipendenza è biasimevole. Al contrario, vi è un altro tipo d’indipendenza che è lodevole, cioè se un individuo è malato e ha bisogno del dottore, va da lui e il dottore fa il possibile per curarlo, con questa cura diventa indipendente dal dottore; in realtà il dottore ha fatto in modo che il suo rapporto col paziente si interrompesse. Se invece avesse voluto mantenere questo rapporto, avrebbe fatto in modo che la malattia continuasse e in questo modo anche il loro rapporto; tuttavia un dottore compassionevole si sforza di compiere il proprio dovere nel migliore dei modi e il risultato sarà l’interruzione del rapporto col paziente; poiché se il dottore compie correttamente il proprio lavoro, il paziente guarirà e quando sarà guarito, non avrà più bisogno del dottore. Il rapporto tra l’insegnante e l’alunno è di questo stesso tipo: quando l’insegnante vuole compiere il proprio dovere, questo dovere richiede che l’alunno arrivi a un livello di conoscenza tale da divenire indipendente dall’insegnante; quindi anche un insegnante compassionevole fa in modo che questo lavoro si concluda con l’interruzione del proprio rapporto con l’alunno e quest’ultimo non sarà più un allievo ma un insegnante accanto al proprio maestro.

In seguito questi individui hanno dichiarato che i Profeti (A) hanno fatto lo stesso; cioè i Profeti (A), come un dottore compassionevole, hanno insegnato delle questioni all’umanità e in seguito a questi insegnamenti l’umanità raggiungerà un livello culturale dove non avrà più bisogno dei Profeti (A); allo stesso modo del paziente che dopo la cura non ha più bisogno del dottore e l’alunno dopo essere diventato insegnante diviene autonomo. Secondo loro il segreto dell’ultimazione è questo, e Eqbal affermando che con la venuta del profeta Muhammad (S) la gente diventa indipendente da quest’ultimo, intendeva proprio ciò: che gli insegnamenti del Profeta (S) si diffondono tra la gente e questa non ha più bisogno dell’insegnamento e del Profeta (S).[2]

In realtà il motivo per cui l’essere umano ha bisogno della religione, sono le questioni che non può intuire con l’intelletto o comprendere con i sensi e l’esperienza. I limiti del nostro intelletto, sono stati confermati razionalmente nelle argomentazioni filosofiche e anche dal Corano che vi accenna in questo modo: “…Egli vi ha insegnato quello che non sapevate”[3]. Quindi l’umanità non raggiungerà mai un livello nel quale diventerà indipendente dalla religione.

Da un altro lato, se ciò fosse stato vero, dopo alcuni secoli dalla rivelazione dell’Islam, l’umanità avrebbe dovuto mostrare la propria autonomia dalla religione e avrebbe dovuto continuare il resto del cammino con il proprio intelletto. La storia moderna è la miglior testimone dell’invalidità di tutto ciò: l’umanità non solo non ha avvertito la propria autonomia rispetto alla religione, ma, dopo la disubbidienza di fronte alla religione, dopo il rinascimento e altre delusioni di questo tipo, oggi, ogni istante, si avvicina sempre più alla religione e ne sente  un bisogno maggiore.

Un altro gruppo di fronte a questa domanda ha accettato la tesi della “Religione Perfetta” e ha affermato che l’ultima religione si completa insieme al perfezionamento dell’umanità e si adatta ogni giorno alle nuove richieste. Questo pensiero accetta il cambiamento della religione e nega l’eternità degli insegnamenti religiosi.

Altri hanno concentrato la propria attenzione su questo risultato e differenziando la “religione” dagli “insegnamenti religiosi” hanno cercato di risolvere il problema e allo stesso tempo di evitare questo risultato fuorviante. Essi sostengono: la “base della religione” è fissa, mentre la “conoscenza religiosa” è mutabile al passo col perfezionamento della conoscenza umana! Allo stesso tempo si rendevano conto che ciò che è mutevole non può essere sacro, quindi, hanno accettato che la “religione” è fissa e sacra, mentre la “conoscenza religiosa” mutevole e profana. Però ciò che arriva nelle mani dell’umanità è la conoscenza religiosa e la “religione” rimane sempre inaccessibile; questo tipo di religione è estranea alla definizione di “religione rivelata”, poiché come abbiamo detto: la religione rivelata è un insieme di questioni che sono state rivelate da Dio attraverso un Profeta (A)per guidare l’umanità. Se consideriamo ciò che è stato rivelato e il contenuto dei testi sacri come “la religione”, e nonostante tutto ciò insistiamo nel mutamento inevitabile della conoscenza religiosa, in realtà abbiamo accettato la trasformazione della “religione” e abbiamo ottenuto la soluzione precedente sotto un’altra forma. In conclusione ci troviamo di nuovo di fronte a un’astrusità e dobbiamo dire che tale religione non può essere sacra.[4]

Per risolvere questo problema dobbiamo riflettere sulla condizione dell’essere umano per concludere se in realtà l’essere umano è in fase di mutamento, e se tutti i suoi aspetti sono soggetti a modifiche; oppure, se dietro questa pelle mutabile, vi è un nucleo stabile; quella stessa essenza che collega il suo passato, presente e futuro e gli dona un’unica personalità nel corso della storia e il significato di cultura e civiltà umana.[5]

Fonti per l’approfondimento:

1.     Mahdi Hadavi Tehrani, Velayat va diyanat, Moassese-ye farhangh-ie khane-ye kherad, Qom, 2° ed., 2001.


[1] Abd-u al-Karim Sorush, Rishe dar Ab ast, Neghay be Karname-ye Kamiab Payambaran, Keyhan Farhanghi, num. 29, pag. 14.

[2] Ibidem, pag. 13-14.

[3] Sacro Corano, 2:239.

[4] Mahdi Hadavi Tehrani, Mabani-e Kalami-e Ejtehad, pag. 317-380.

[5] Indice: La religione e l’essere umano, Indice: La religione, stabilità e mutamento.

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