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Data aggiornamento: 2010/12/05
Domanda concisa
Che legame esiste tra lo sforzo dell’essere umano e il sostentamento che Iddio ha stabilito per lui?
Domanda
Che legame esiste tra lo sforzo dell’essere umano e il sostentamento che Iddio ha stabilito per lui?
Risposta concisa

Il pane quotidiano è di due tipi: il sostentamento che cerchiamo e quello che ci è dato. Negli hadìth il sostentamento che riceviamo viene definito “al-rizq al-talib”, mentre quello che cerchiamo di ottenere, “al-rizq al-matlub”. Del sostentamento che riceviamo fanno parte: l’esistenza, i mezzi a disposizione, l’ambiente, la famiglia, le capacità, ecc.; da questo sostentamento si ottengono la capacità e la forza necessaria per compiere azioni e svolgere un lavoro che aprano la porta all’altro tipo di sostentamento.

Per procurarsi quest’ultimo tipo di sostentamento, ogni individuo deve elevare le mani al cielo (con solerzia e sforzo); anche il neonato che si sforza piangendo e gridando, in questo modo ottiene il proprio sostentamento (il latte materno). Tuttavia anche nel bambino, una volta cresciuto, il suo sforzo e la sua solerzia cambiano diventando pensieri, azioni e movimenti degli arti; a sua volta cambiano anche la quantità e la qualità del sostentamento. In conclusione in seguito al sostentamento ricevuto senza condizioni, si creano lo sforzo, il pensiero e il lavoro, e questi danno origine al sostentamento richiesto e condizionato.

Il sostentamento ottenuto senza condizioni non è modificabile, mentre il sostentamento ricercato, in base a come vengono predisposti i suoi preliminari, può essere diminuito o aumentato.

Risposta dettagliata

La risposta può essere data tramite un sillogismo.

Prima premessa - Il sostentamento quotidiano che Dio garantisce, costituisce la quantità necessaria alle creature per sopravvivere. Certamente il patto e la garanzia divina, cioè questo sostentamento che attribuiamo a lui, differisce dalle garanzie umane. Se nel sacro Corano è stato detto che: “Non c’è animale sulla terra, cui Allah non provveda il cibo”[1], dobbiamo prestare attenzione che colui che si occupa di ciò non è una creatura, bensì Allah. Lui è Colui che ha creato l’universo e le creature, quindi il patto divino è diverso da quello di una creatura che è parte di questo sistema ed è influenzata dalle sue creature. Conoscere il Suo agire e il Suo sostentare vuol dire conoscere il sistema universale. Noi stessi siamo parte dell’universo e come gli altri componenti abbiamo dei doveri. Certamente i doveri che noi abbiamo riguardo ai beni e ai diritti, e che ci sono stati imposti dalla legge della creazione o della religione, sono aspetti del sostentamento divino. La forza attrattiva e nutritiva esistente nella flora, come gli istinti della fauna che li guida verso il cibo, sono tutte manifestazioni del sostentamento divino. È Iddio che spinge ogni forma di vita, attraverso gli istinti che ha posto in essa, a sforzarsi di trovare ciò di cui ha bisogno. Questo sforzo è la base per il sostentamento divino ed è Dio che ha creato un’attrazione reciproca tra il sostentamento e il sostentato. Esiste una relazione speciale che lega i componenti del creato tra di loro. Fin quando un individuo è bambino e non è in grado di ottenere il proprio sostentamento, quest’ultimo gli viene messo a disposizione già pronto. In seguito, man mano che la sua forza per ottenerlo autonomamente aumenta, non sarà più così facile procurarselo: è come se il sostentamento gli fosse sottratto e posto lontano da lui affinché vada verso di esso e una volta raggiunto lo utilizzi. In generale la preparazione del sostentamento, la capacità del sostentato e la quantità di aiuto che gli viene concessa per arrivare al sostentamento sono bilanciati tra loro. Per questo motivo l’essere umano è migliore e più avanzato della flora e della fauna e ciò che è sufficiente per la loro vita non lo è per lui. La questione concernente l’ottenimento del sostentamento per lui è differente. La distanza tra il sostentamento e il sostentato, nella vita umana è maggiore; infatti per lui sono stati predisposti maggiori mezzi e la sua guida è stata rafforzata. Gli sono stati donati l’intelletto, la conoscenza e il pensiero; la rivelazione e la profezia lo hanno aiutato; inoltre sono stati definiti dei doveri per lui e tutto ciò è una manifestazione del sostentamento divino.

Nella creazione esiste un legame tra il sostentamento; il sostentato; i mezzi con cui si ottiene, mangia, digerisce e assorbe il sostentamento; e i mezzi con cui si viene guidati verso di esso. Colui che in natura ha creato l’essere umano e lo ha provvisto di denti, gli ha creato pure il cibo adatto. Lo ha fornito anche del pensiero, della forza di agire, ottenere e percepire il proprio dovere; anche tutto ciò è una manifestazione del sostentamento divino.[2]

Seconda premessa - Il sostentamento è di due tipi: il sostentamento che cerchiamo e il sostentamento che otteniamo.[3]

Il sostentamento talib, ovvero quello che otteniamo, ci segue sempre, anche se cerchiamo di evitarlo. Non è possibile che ci lasci come non è possibile scappare dalla morte. “Se l’essere umano fuggisse dal sostentamento allo stesso modo che dalla morte, il sostentamento giungerebbe ancora a lui come la morte”.[4] Questo tipo di sostentamento si basa sulla predestinazione divina e non sarà mai modificato. A tale proposito l’allamah Tabatabai disse: “Il sostentamento e il sostentato sono reciprocamente necessari l’uno all’altro; non ha senso che il sostentato nella sua vita necessiti di sopravvivere ma non esista sostentamento per vivere, come non è possibile che venga fornito un sostentamento ma non vi sia chi ne usufruisca o sia maggiore del suo bisogno; perciò il sostentamento è parte della predestinazione divina”.[5]

Il sostentamento matlub, ovvero quello che ricerchiamo, è stato predisposto proprio per questo fine. Se lo richiediamo e rispettiamo le condizioni e le cause che ci permettono di raggiungerlo, lo otterremo. In realtà il nostro sforzo per il suo ottenimento è una parte delle cause e se viene completato dalle altre cause del mondo occulto, lo raggiungeremo certamente. Al riguardo il Principe dei Credenti (A) disse: “Richiedete il sostentamento che è garantito e vario, ma solo per chi lo richiede”[6].

Allo stesso modo della richiesta che senza garanzia non ha significato, non è possibile garantire il sostentamento (quello ricercato) senza richiesta. Per questo motivo tra i due tipi di sostentamento che sono stati forniti da Dio ai suoi servi, uno è incondizionato (sostentamento talib) e l’altro condizionato (sostentamento matlub). Il sostentamento incondizionato in ogni circostanza richiede l’essere umano e fin quando l’essere umano è in grado di riceverlo non giungerà la sua morte. Il grande Inviato dell’Islam (A) disse: “Nessuno muore fin quando non si completi il suo sostentamento”[7]. Il sostentamento matlub e condizionato, invece, dipende dal compimento di alcune cose e prendere in considerazione alcune questioni; senza l’ordine e il compimento di queste condizioni non si ottiene.[8]

Il sostentamento talib (ricevuto) equivale all’esistenza, i mezzi a disposizione, l’ambiente familiare, le capacità, ecc.; da questo tipo di sostentamento vengono fornite la forza e la capacità per impegnarsi e compiere un lavoro; questi fenomeni aprono la porta al sostentamento matlub, ovvero ricercato. Per questo tipo di sostentamento ogni individuo deve in qualche modo elevare le mani al cielo con solerzia e impegno verso il supremo Sostentatore (Dio); anche il lattante il cui sforzo consiste nel piangere, lamentarsi e strillare, in seguito a queste azioni ottiene il proprio sostentamento ricercato (il latte materno). Tuttavia crescendo e raggiungendo altre età, il suo sforzo e solerzia cambiano e si trasformano in pensiero, azione e movimento degli arti, allo stesso modo del sostentamento che cambia qualità e quantità.

In conclusione grazie al sostentamento ricevuto e incondizionato si creano lo sforzo, il pensiero e l’azione che a loro volta concedono il sostentamento ricercato e condizionato. Il sostentamento incondizionato non è modificabile, non può essere quindi né diminuito né aumentato. Le sensazioni umane non lo influenzano.[9] Al contrario il sostentamento ricercato, in conformità a come si sviluppano i preliminari e alla modalità del loro ordine, può essere aumentato o diminuito. Per esempio, l’intenzione e la permanenza in stato di purità spirituale (abluzione) è uno dei fenomeni che aumenta il sostentamento ricercato.

Una persona disse al nobile Inviato dell’Islam (S) che voleva aumentare il proprio sostentamento. Lui gli rispose: “Mantieni la purità affinché il tuo sostentamento aumenti”[10].

Il Principe dei Credenti, Alì (A), disse: “Colui la cui intenzione è positiva, il suo sostentamento aumenterà”[11].

Dopo aver compreso che esiste un nesso tra il sostentamento e il sostentato, che sono stati creati dei mezzi per ottenere il sostentamento e che noi abbiamo il dovere di ottenerlo, è necessario sforzarci per capire qual è la migliore e più sana via per raggiungerlo, investendo la nostra forza in esso e ricorrendo a Dio che l’ha creata.


[1] Sacro Corano, 11:6.

[2] Motahhari Morteza, Bistgoftar, Goftar-e sheshom, pag. 127.

[3] Nahj al-Balaghah, lettera 31.

[4] Mohammad Rey Shahri, Hosseyni seyyed Hamid, Muntakhab Mizan al-Hikmah, hadìth 2564.

[5] Allamah Tabatabai, seyyed Mohammad Hosseyn, Tafsir al-Mizan, vol. 18, sezione 27, pag. 377.

[6] Mohammad Rey Shahri, Hosseyni seyyed Hamid, Muntakhab Mizan al-Hikmah, hadìth 2555.

[7]Ivi, hadìth 2561.

[8] Il termine sostentamento in arabo, ovvero rizq, è ciò di cui si può usufruire; Aqrab al-Mawarid.

[9] Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 77, pag. 68, hadìth 7 del Profeta (S).

[10] Mohammad Rey Shahri, Hosseyni seyyed Hamid, Muntakhab Mizan al-Hikmah, hadìth 2574.

[11] Ivi, hadìth 2579.

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