Ricerca Avanzata
Visite
5743
Data aggiornamento: 2012/01/19
Domanda concisa
Uno degli attributi neganti di Iddio è che Egli non può essere percepito coi sensi, tuttavia in un versetto del Corano è riportato che il profeta Mosè (A) sentì la voce di Dio.
Domanda
In teologia uno degli attributi neganti di Iddio è che Egli non può essere percepito coi cinque sensi, cioè egli non può essere visto, odorato, toccato, ecc., tuttavia in un versetto del Corano è riportato che il profeta Mosè (A) sentì la voce di Dio ed Egli gli parlò in modo diretto. Qual è la vostra opinione in merito?
Risposta concisa

Questa domanda può essere esaminata secondo varie teorie: la teoria della creazione del suono, la contemplazione di una delle creature luminose di Dio e la teoria della manifestazione. In base alla teoria della manifestazione, anche se Iddio prima di manifestarsi è al di sopra di qualsiasi attributo, in seguito, nel momento della manifestazione, si svela in vari livelli tra cui nello specchio delle cose tangibili. Per approfondimenti, consultare la risposta dettagliata.

Risposta dettagliata

A questa domanda, apparentemente semplice, ma molto importante e fondamentale, si può rispondere con vari criteri.

Prima di tutto, in base alla teologia, Iddio certamente non può essere visto, udito, ecc., perciò il fatto che Egli abbia parlato con il profeta Mosè (A), costui abbia sentito la Sua voce e Iddio gli abbia detto: “In verità Io sono il tuo Signore”[1], necessita di una spiegazione. Per esempio affermando che Iddio, privo di attributi tangibili, ha creato una creatura, come molte altre Sue creature tangibili, chiamato suono e parola che è il risultato del movimento delle onde nell’aria e il cui effetto sono le parole che Mosè (A) ha sentito; cioè egli non ha sentito la voce di Dio, poiché Egli è al di sopra della qualità del parlare, ma ha solo visto o sentito una Sua creatura: è come se noi sentissimo una voce registrata che siamo sicuri porti il messaggio di un ente privo di voce o immateriale.

Come si può notare, questa spiegazione è diversa dal tono dei versetti e dalla percezione diretta che Mosè (A) ebbe della realtà del parlare di Dio, ma è solo una spiegazione semplice attraverso cui si è cercato di giustificare la critica avanzata. Essa, pur non essendo sbagliata, omette molti dettagli e realtà.

Un’altra risposta è che Mosè (A) non ha sentito la voce di Dio, ma quella di una delle luci sacre divine, oppure ha visto la luce di questa creatura manifestatasi sul monte Tur ed è svenuto, e questo essere non era Dio ma un suo rappresentante. Come si può notare, con questa spiegazione dobbiamo accettare che questo essere non era Dio affinché non sia teologicamente sbagliato attribuirgli voce, luce, ecc. Affinché questa risposta possa essere considerata corretta sarebbe necessario accettare una forma di unicità tra questa creatura (secondo la teoria sopraccitata) e Dio, infatti chi ha parlato con Mosè (A) ha chiaramente dichiarato di essere Dio e non una creatura (anche se avesse fatto una tale dichiarazione con il Suo permesso)[2]. Inoltre Mosè (A) era certo di parlare con Dio, e il Corano afferma chiaramente che fu Iddio a parlare con lui.

In alcuni hadìth sciiti si accenna al fatto che ciò che si è manifestato a Mosè (A) nuovamente nel momento del convegno con Dio, era la luce di uno dei Cherubini[3] e non Dio. Ciò può essere valido, con un'altra spiegazione, anche per quello che riguarda la contemplazione uditiva o il parlare di Dio; se però usiamo questa risposta, anche se corretta, per ribattere a questa domanda, in modo che s'insista sul fatto che questa manifestazione di Dio era altro rispetto a Dio stesso, sarebbe inconciliabile con il chiaro significato dei versetti coranici, dove si attribuisce espressamente il parlare di Dio con Mosè (A) a Dio stesso. Se però consideriamo che vi sia una certa unicità, come spiegata nella gnosi islamica, tra Dio e questa creatura, allora questo è un altro discorso.

Pertanto in base alle teorie sopraccitate la domanda principale, cioè: com'è possibile credere che Dio possa parlare o la Sua luce essere contemplata, oppure credere che sia stata esaudita la successiva richiesta di Mosè (A) di contemplare la Sua bellezza, dopo averne sentita la voce[4], e allo stesso tempo accettare che Iddio è al di sopra di queste caratteristiche? In altre parole, come si può allo stesso tempo affermare che Mosè (A) non ha sbagliato nell’attribuire la sua contemplazione, cioè ha davvero parlato con Iddio, e sostenere che Iddio è completamente privo di questi attributi?

Accettare la teoria che Iddio abbia semplicemente creato un suono non è impossibile, ma la domanda è quale caratteristica aveva questo suono che Iddio lo attribuisce a Se stesso. Il legame tra questo suono e Dio deve necessariamente essere come quello di un riflesso o manifestazione di Dio e Dio; non si può considerarlo completamente separato da Dio. Altrimenti ciò che il Corano afferma, che sicuramente è stato Iddio a parlare in modo diretto con Mosè (A)[5], dev’essere considerato figurativo e Iddio l’Altissimo è al di sopra di ciò.

Questa introduzione era necessaria per citare la teoria particolare degli gnostici al riguardo e cercare di comprenderla in modo abbastanza preciso.

Secondo questa teoria in generale l’universo è una manifestazione di Dio e Iddio si è manifestato nella Sua creazione. Tali manifestazioni a loro volta possiedono diversi livelli, che essenzialmente comprendono la manifestazione dell’Essenza, degli attributi e degli atti divini. D’altra parte l’individuo miscredente, ignorante e che nega Iddio, non solo ciò che vede dell’apparenza dell’universo lo considera altro che Dio, ma gli sono anche celati i livelli esoterici delle manifestazioni divine. Al contrario, lo gnostico contempla la manifestazione divina in tutti i livelli dell’universo.

Secondo questa teoria le differenti opinioni concernenti il fatto se si possa sentire la voce di Dio o no, dipende dal punto di vista gnostico o non gnostico con cui si considera la domanda. In altre parole, l’essere umano che non si è annichilito ed è ancora prigioniero del suo egocentrismo e l’individuo che si è annichilito, possiedono due visioni diverse dell’universo (infatti a Mosè (A) fu ordinato di abbandonare i suoi legami affinché gli fosse concesso il convegno con Dio)[6].

Un individuo se presta attenzione solo a se stesso e anche nel mondo esterno adora altri che Dio, non può vedere Dio; se invece non vede se stesso e abbandona l’adorazione di altri che Dio, proporzionalmente potrà contemplare alcuni livelli delle manifestazioni divine in se stesso e nell’universo. Perciò vige sempre questa legge che dove c’è altri che Dio, Dio non c’è e dove c’è Dio, non c’è altro, e questa legge può essere applicata anche alle cose tangibili, cioè se a un livello non c’é altro che Dio, perfino le cose tangibili possono diventare manifestazioni di Dio, così come Mosè (A) che, dopo essersi realizzato in lui lo stato di svelamento o rivelazione, sentì la frase “in verità Io sono il tuo Signore” dall’albero e non ebbe dubbio alcuno riguardo alla sua contemplazione.

È necessario prestare attenzione al fatto che non vedere e non adorare altri che Dio e vedere solo Dio non è una congettura, ma è uno stato e un rango esistenziale, uno svelamento divino che necessita di numerosi preliminari pratici. L’imam Alì (A) raggiunse il più alto grado di questo rango, infatti egli disse che qualsiasi cosa guardasse, vedeva Dio[7].

Pertanto il livello di monoteismo o politeismo, della capacità di considerare Iddio al di sopra degli attributi delle creature o di confrontarlo con esse, dipende da questo principio gnostico, sia nei mondi occulti che in quelli palesi; se altri che Dio non c’è, Iddio si manifesta, ma se c’è, Iddio rimane celato, ed è in base a questo principio gnostico che il Corano dice: “Egli è il Primo e l'Ultimo, il Palese e l'Occulto ...”[8].

Il profeta Mosè (A) sul suo sentiero raggiunse uno stadio in cui gli fu esposto lo svelamento divino e da un albero contemplò una luce divina e la voce divina: questi sono livelli della manifestazione di Dio. Tuttavia poiché non aveva raggiunto lo stadio dell’annichilimento nell’Essenza di Dio e la sua stessa esistenza non si era ancora annichilita, non poté reggere la manifestazione dell’Essenza divina, mentre il profeta Muhammad (S) raggiunse questo stadio, poiché era giunto a siffatto livello di annichilimento.

Perciò anche se Iddio nello stadio precedente la manifestazione è al di sopra di qualsiasi attributo, in questo stadio può manifestarsi in vari livelli, tra cui nello specchio delle cose tangibili. Il confronto con il riflesso nello specchio è dovuto al fatto che esso da una parte non esiste ma da un’altra sì: cioè in se stesso non esiste, ma considerando l’immagine che riflette, esiste. Similmente, la manifestazione di Dio non è né Dio né altri che Dio poiché manifesta Iddio, e ciò può essere contemplato solo dallo gnostico, colui che ha abbandonato l’attenzione verso altri che Dio in se stesso e nell’universo, e i suoi occhi e le sue orecchie non percepiscono altri che Dio. Iddio riguardo a questi Suoi servi dice in un hadìth qudsi (che viene attribuito direttamente a Lui): “L’occhio che vede che Io ci sono e l’orecchio che sente che Io ci sono”[9].



[1]

"إِنِّی أَنَا رَبُّکَ".

Sacro Corano 20:12.

[2] Ibidem.

[3]

"[بصائر الدرجات‏] أَحْمَدُ بْنُ مُحَمَّدٍ السَّیَّارِیُّ عَنْ عُبَیْدِ بْنِ أَبِی عَبْدِ اللَّهِ الْفَارِسِیِّ وَ غَیْرِهِ رَفَعُوهُ إِلَى أَبِی عَبْدِ اللَّهِ عَلَیْهِ السَّلَامُ قَالَ إِنَّ الْکَرُوبِیِّینَ قَوْمٌ مِنْ شِیعَتِنَا مِنَ الْخَلْقِ الْأَوَّلِ جَعَلَهُمُ اللَّهُ خَلْفَ الْعَرْشِ لَوْ قُسِمَ نُورُ وَاحِدٍ مِنْهُمْ عَلَى أَهْلِ الْأَرْضِ لَکَفَاهُمْ ثُمَّ قَالَ إِنَّ مُوسَى عَلَیْهِ السَّلَامُ لَمَّا أَنْ سَأَلَ رَبَّهُ مَا سَأَلَ أَمَرَ وَاحِداً مِنَ الْکَرُوبِیِّینَ فَتَجَلَّى لِلْجَبَلِ فَجَعَلَهُ دَکّاً".

Allamah Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 13, pag. 224, Mu'assisat al-Wafa', Beirut.

[4]

"وَ لَمَّا جاءَ مُوسى‏ لِمیقاتِنا وَ کَلَّمَهُ رَبُّهُ قالَ رَبِّ أَرِنی‏ أَنْظُرْ إِلَیْکَ".

“E quando Mosè venne al Nostro luogo di convegno, e il suo Signore gli ebbe parlato, disse: «O Signor mio, mostraTi a me, affinché io Ti guardi»”, Sacro Corano 7:143.

[5]

"و کلم الله موسی تکلیما".

“…e Allah parlò direttamente a Mosè”, Sacro Corano 4:164.

 

[6]

"فَاخْلَعْ نَعْلَیْکَ إِنَّکَ بِالْوادِ الْمُقَدَّسِ طُوىً".

“... Levati i sandali, ché sei nella valle santa di Tuwa”, sacro Corano 20:12. La frase “levati i sandali” è stata interpretata negli hadìth come l’abbandono dei legami.

[7]

"مَا نَظَرْتُ إلَی‌ شَیْءٍ إلَّا وَ رَأَیْتُ اللَهَ قَبْلَهُ وَ بَعْدَهُ وَ مَعَهُ".

[8] Sacro Corano 57:3.

[9]

"إِذَا أَحْبَبْتُهُ کُنْتُ سَمْعَهُ الَّذِی یَسْمَعُ بِهِ وَ بَصَرَهُ الَّذِی یُبْصِرُ بِهِ".

Kulayni, al-Kafi, vol. 2, pag. 352, Dar al-kutub al-islamiyyah.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Elenco degli argomenti

Domande a caso

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    61393 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    38518 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    35565 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    33124 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    29955 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    26643 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    22991 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    22286 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    19496 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    19155 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...