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In Oriente esistono diverse tradizioni gnostiche, come quella induista, buddista, giainista, cinese e zen, che presentano aspetti simili.
Le differenze tra la gnosi islamica e quella orientale possono essere analizzate sotto due aspetti: uno interiore e l’altro esteriore
Da un punto di vista interiore, nelle gnosi orientali, poiché non credono nella profezia legislativa (ossia che Iddio mandi dei Profeti per guidare la gente), abbiamo a che fare con miti e con concetti mentali e astratti; non si parla quindi della signoria divina, del ruolo di vicario di Dio dell’essere umano, della guida perfetta, della permanenza dopo l’annichilimento e dell’amore verso Dio: tutte questioni invece ripetutamente trattate nella gnosi islamica.
Anche dal punto di vista esteriore, la gnosi islamica si distingue da quella orientale per la richiesta di giustizia, il rivoluzionarismo e la lotta contro la cultura miscredente occidentale.
- Spiegazione dei termini chiave
'Irfan (gnosi): è la via per unirsi a Iddio, in altre parole è il sentire profondamente Iddio in se stessi, sottomettersi a Lui, amarLo con il cuore e l’anima, e il cui epilogo porterà al Suo raggiungimento. In poche parole si può dire che la gnosi è la conoscenza del sé che porta alla conoscenza del proprio Signore.
Conoscenza di Dio: è lo stato dello gnostico che Iddio ha innalzato all’elevato livello della Sua contemplazione, cioè la contemplazione di Dio attraverso Dio, un livello che lo gnostico non può raggiungere senza la particolare attenzione di Dio.
Gnosi islamica: può essere considerata la conoscenza in cui l’elemento dell’amore si conforma e accompagna il sistema della rivelazione nell’Islam.
Imam: l’essere umano perfetto o imam (secondo la terminologia sciita), in qualità di polo della gnosi, è colui che porta l’ordine dell’imamato (sahib al-'amr), cioè lo “spirito” che discende nella notte di Qadr
تنزل الملائکه و الروح باذن ربهم من کل امر.
“In essa discendono gli angeli e lo Spirito, con il permesso del loro Signore, da ogni ordine”[1].
Perciò l’Imam (A), dopo il Profeta (S), è il “luogo” in cui discendono gli angeli e lo Spirito[2]. Questo avviene a certi livelli anche per gli gnostici, che sono come corpi celesti che ruotano intorno al sole dell’imamato, e la perfezione finale dell’essere umano è pervenire a tale stadio[3].
Per quanto riguarda gli aspetti teorici della gnosi islamica, ci fermeremo qua; per approfondirli è necessario consultare le opere gnostiche islamiche.
Gnosi orientale: è un’espressione che di solito indica le varie tradizioni gnostiche dell’Asia orientale, come per esempio la gnosi induista, buddista, giainista, cinese e zen, tutte simili tra loro, nel senso che l’Asia orientale può essere vista sotto un unico aspetto: ciò che si può dire dell’induismo, vale anche per il buddismo e lo zen, da quello stesso punto di vista. In altre parole, anche se la religione induista è diversa da quella buddista, e quest’ultima è differente dalla religione zen, inoltre gli induisti considerano illecita la religione buddista, ciò non impedisce di considerare tutte queste religioni sullo stesso piano. Esse sono tutte religioni asiatiche.
- Confronto tra la gnosi islamica e quella orientale
La gnosi islamica condivide con quella orientale alcuni aspetti che possono essere posti in un’unica categoria; esistono tuttavia anche delle palesi differenze, sia con la gnosi orientale che quella occidentale, ma poiché la domanda riguarda le differenze, ci limiteremo a citare quest’ultime.
- Le differenze tra gnosi islamica e orientale
Le caratteristiche peculiari della gnosi islamica rispetto a quella orientale possono essere analizzate da due prospettive: una è quella interiore e l’altra quella esteriore, ossia il rapporto di queste gnosi con il mondo moderno.
Incominciamo dall’aspetto interiore e poi analizzeremo le differenze che riguardano l’aspetto esteriore.
1. Le differenze interiori possono essere suddivise brevemente in tre gruppi:
I. Nel viaggio spirituale dello gnostico buddista, quando egli arriva all’ultimo stadio, e si ricongiunge al Nirvana, tutta la sua sete e inclinazioni finiscono e arriva al confine dell’annichilimento (Nirvana). Perciò secondo il pensiero dell’Asia orientale il fine ultimo e la perfezione sono il raggiungimento dell’annichilimento in Dio.
In altre parole, ciò che è lo scopo delle scuole di pensiero dell’Asia orientale e cui presta attenzione il mondo contemporaneo, è che l’essere umano si tolga le vesti dello stadio animale e torni così al luogo in cui si trovava in origine. L’annichilimento è pertanto l’ultimo traguardo.
Ora questo annichilimento può essere l’unione dell’Atman con Brahma o il raggiungimento del Nirvana. Invece nella gnosi islamica, lo stadio dell’annichilimento è seguito dalla perpetuità; lo gnostico è colui che dopo essersi annichilito arriva allo stadio della perpetuità in Dio ed è diventato il luogo della Sua manifestazione.
Questo punto è la principale differenza tra la gnosi orientale e quella islamica, la prima cerca l’annichilimento in Dio e non la perpetuità in Lui, che se ci fosse, dovremmo essere testimoni di condizioni nell’Asia orientale in cui, anche con la presenza dell’umanità, il divino si manifesterebbe in essa, ma nella gnosi dell’Asia orientale non esiste la possibilità di raggiungere tale stadio.
Perciò il livello della perpetuità dopo l’annichilimento nella gnosi dell’Asia orientale, non esiste, quando invece lo gnostico musulmano nel suo viaggio spirituale verso Iddio, dopo aver raggiunto lo stadio dell’annichilimento in Iddio, lo attende il livello della perpetuità. Khajeh Abdollah Ansari nella sua opera Resale-ye Sad Meydan, dove cita i cento livelli del viaggio spirituale dello gnostico, nomina il centesimo stadio dopo il novantanovesimo (l’annichilimento), lo stadio della perpetuità[4].
II. Dal punto di vista della gnosi islamica, l’essere umano che ha raggiunto Dio e Gli affida le sue azioni, Iddio poi se ne assume la responsabilità e ciò che costui dice è Verità. Non esiste detto significato nella gnosi orientale. In altre parole, nella gnosi islamica è presente un’umanità che pur restando umana, diventa manifestazione della Signoria divina, una Signoria che è il risultato degli atti di culto. Invece il ruolo della Signoria divina e del vicariato di Dio dell’essere umano non esistono nella gnosi orientale, e poiché non si manifesta un tale essere umano, non si manifesterà nemmeno il ruolo della Profezia. Per questo nessuno dei rappresentanti della gnosi asiatica, siano essi dei o esseri umani, come Shankara o Buddha, non si considerano degli inviati.
III. La questione dell’essere umano e dell’amore è seriamente presa in considerazione nella gnosi islamica, quando invece non esiste nella gnosi orientale. Con una similitudine si potrebbe dire che la gnosi islamica è come un oceano che ribollisce di amore, mentre la gnosi orientale è come una montagna salda, tranquilla, fredda e a riposo che nessun ciclone potrà mai smuovere. La gnosi islamica, nell’ottica dell’amore e dell’essere umano, assume un altro aspetto rispetto alla gnosi asiatica, poiché si realizza nella vita terrena dell’essere umano.
La maggior parte dei concetti espressi dalla gnosi asiatica sono astratti, anche se in alcuni rami della gnosi induista si possono notare manifestazioni di amore, entusiasmo e passione, ma ciò è stato influenzato dalla gnosi islamica, invece la gnosi orientale è direzionata principalmente verso lo spegnimento, il silenzio e l’annichilimento.
2. Le differenze esteriori:
Da un punto di vista esteriore, le gnosi orientali, al contrario di quella islamica, non si oppongono con la cultura miscredente moderna e la civiltà liberale occidentale, è solo l’Islam che ha divergenze d’opinione con esse. Il Corano presenta la miscredenza come una grande oppressione e i credenti come individui che si sono purificati dalla miscredenza. Invece le civiltà buddista e confuciana si adattano facilmente all’Occidente, infatti le gnosi orientali, seguendo le loro religioni antiche e passive, mancando di conoscenza e amore verso la guida perfetta e la legge, hanno portato con sé le alterazioni che queste religioni hanno subito e per riempire i loro vuoti conoscitivi nel campo sociale, si sono facilmente sottomesse alla civiltà occidentale. È solo la gnosi islamica che, grazie agli insegnamenti di amore verso le manifestazioni di Dio, l’attenzione verso l’aspetto esoterico della religione e allo stesso tempo verso la legge religiosa, è riuscita a liberarsi dall’inferno della cultura occidentale. Si può dunque rilevare come il liberalismo della civiltà occidentale sia adattabile alle gnosi che mancano di leggi e norme religiose come il buddismo, il taoismo, e non alla gnosi islamica.
D’altra parte, l’amore è il più alto insegnamento della gnosi islamica, che libera lo gnostico musulmano dall’apatia e lo trasforma in un essere umano rivoluzionario. Quindi la richiesta di giustizia e il rivoluzionarismo sono ulteriori differenze tra la gnosi islamica e quella orientale.
[1] Sacro Corano 97:4.
[2] السَّلَامُ عَلَیْکُمْ یَا أَهْلَ بَیْتِ النُّبُوَّةِ وَ مَوْضِعَ الرِّسَالَةِ وَ مُخْتَلَفَ الْمَلَائِکَةِ وَ مَهْبِطَ الْوَحْیِ وَ مَعْدِنَ الرَّحْمَة.
“Pace su di voi, o Gente della Casa del Profezia, dimora del Messaggio divino, luogo di passaggio degli angeli, luogo in cui discende la rivelazione e miniera di misericordia”, shaykh al-Saduq, Man la Yahdhuruh al-Faqih, vol. 2, pag. 609, Entesharat-e jame'e-ye modaressin, Qom, 1413 AH.
[3] L’imam Khomeini nell’esegesi della sura al-Qadr (97) sostiene che la gnosi è comprendere i due grandi avvenimenti della discesa e dell’ascensione dello Spirito. Egli, con un’esegesi gnostica dei termini notti e giorni, entra in una discussione ermeneutica in cui interpreta questi due termini come i due importanti avvenimenti spirituali della discesa e dell’ascensione: “Coloro che possiedono conoscenza sostengono che i livelli di discesa della verità dell’essere, in qualità di occultamento del sole della verità nell’orizzonte della limitazione, sono le notti; e gli stadi di ascensione, in qualità di manifestazione del sole della verità nell’orizzonte della limitazione, sono i giorni”, Emamat va Ensan-e Kamel az Didgah-e Emam Khomeini, Mu'assese-ye Tanzim-e va Nashr-e Athar-e Emam Khomeini, Teheran, seconda ristampa, 2006, pag. 189.
[4] Khajeh Abdollah Ansari, Resale-ye Sad Meydan, Reza Baqeryan Muvahhed, Qom, Hozur, 2006, pag. 117.