Negli ultimi versetti di questa sura, ci si rivolge all’anima “acquietata”, Dio la chiama a Sé tra i Suoi servi scelti, quindi la invita al Paradiso eterno[3].

Ovviamente l’imam Husayn (A) è un esempio di quest’anima e forse è per questo che la sura si riferisce a lui.[4]

 


[1] Tafsir-e Nasim-e Rahmat, juz' 29-30, pag. 389; Tafsir-e Nemuneh, vol. 26, pag. 439.

[2] Ivi, pag. 390; Majma' al-Bayan, vol. 10, pag. 730.

[3] “O anima ormai acquietata, ritorna al tuo Signore soddisfatta e accetta; entra tra i Miei servi, entra nel Mio Paradiso”, Sacro Corano 89:27-30.

[4] Tafsir-e Nemuneh, vol. 26, pag. 439.