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Il versetto citato nella domanda, narra la vicenda della raccomandazione che il profeta Mosè (A) fece a suo fratello Aronne (A), nel momento in cui si diresse verso il luogo d’incontro con Iddio allontanandosi dalla propria tribù. Siccome quando ci si assenta bisogna scegliere un sostituto, quando arrivò il momento per Mosè di ricevere la rivelazione e la Torah, e di comunicare con Iddio, nel dirigersi verso il luogo d’incontro con Iddio, nominò Aronne, anche lui profeta, suo sostituto tra la gente, raccomandandogli di occuparsi delle questioni della gente e di astenersi dal seguire il comportamento della gente corrotta[1].
È degno di nota che anche Aronne (A) era un profeta di Dio, ed era immune dal peccato e dal seguire la gente corrotta; senza dubbio il nobile Mosè (A) conosceva meglio di chiunque altro la figura di suo fratello. Pertanto il significato delle parole di quel Nobile, non era certamente di vietare la miscredenza e il peccato ad Aronne, bensì intendeva di non ascoltare le opinioni dei corrotti nell’amministrazione delle questioni della gente e di non seguirli fin quando il nobile Mosè (A) non fosse stato di nuovo tra la gente[2]. Per questo motivo il significato di “risolvi le loro questioni e non seguire il sentiero dei corruttori”, è quello di risolvere le questioni della gente e di astenersi dal seguire e applicare l’opinione, il sentiero e il metodo corrispondenti a quelli dei corrotti o consigliati da loro.
Da questo versetto risulta chiaro che a quel tempo, tra i Bani Isra'il, esisteva della gente corrotta che cercava continuamente di ostacolare gli sforzi di questi due Nobili attraverso piani malefici. Mosè (a) raccomanda quindi ad Aronne (a) di non accettare i loro metodi e i loro consigli, per non diventare oggetto del loro inganno, e di non alterare l’unità del popolo, ottenuta sopportando sofferenze e fatiche, sostituendola con la discordia[3].
Questa domanda non ha una risposta dettagliata.
[1] L’accordo era che Mosè vi sarebbe rimasto per trenta notti (un mese intero); poi se ne aggiunsero altre dieci, che sommate diventarono quaranta, perciò nominò un sostituto: “E fissammo per Mosè un termine di trenta notti, che completammo con altre dieci, affinché fosse raggiunto il termine di quaranta notti stabilito dal suo Signore”. (Sacro Corano, 7:142)
[2] Al-Mizan fi Tafsir al-Qur'an, vol. 8, pag. 236.
[3] Ibidem.