Ricerca Avanzata
Visite
5440
Data aggiornamento: 2012/05/29
Domanda concisa
Una persona ha espresso la volontà di lasciare una parte (juz\') dei propri beni a una determinata persona, senza però specificarne la quantità. Come si può stabilire la quota di cui si può disporre liberamente nel testamento?
Domanda
Una persona ha lasciato in eredità una parte dei propri beni, senza però specificarne la quantità. In alcuni hadìth sono state illustrate differenti soluzioni, per esempio: per parte (juz\') s’intende un decimo poiché Allah dice: \"فَخُذْ أَرْبَعَةً مِّنَ الطَّیْرِ فَصُرْهُنَّ إِلَیْکَ ثُمَّ اجْعَلْ عَلىَ‏ کلُ‏ِّ جَبَلٍ مِّنهُنَّ جُزْءًا ...\" “Prendi quattro uccelli e falli a pezzi, poi mettine una parte su ogni monte e chiamali …” (Sacro Corano, 2:260); in un altro hadìth è stato riportato che una parte equivale ad un settimo perché Allah dice: \"لَهَا سَبْعَةُ أَبْوَابٍ لِّکُلِّ بَابٍ مِّنْهُمْ جُزْءٌ مَّقْسُومٌ\" “[l’Inferno] ha sette porte, e una parte di essi [coloro che andranno all’Inferno] è stata divisa per ognuna di esse” (Sacro Corano, 15:44). Considerando questi hadìth, com\'è possibile stabilire la parte di cui si può liberamente disporre nel testamento?
Risposta concisa

Giacché le fonti di entrambi i gruppi di hadìth sono state approvate dai sapienti, essi hanno proposto alcune soluzioni per non escludere nessuno dei due:

I proprietari dei beni, in passato, dividevano questi in parti: alcuni li dividevano in dieci parti, altri in sette. Il testamento di un uomo viene pertanto eseguito secondo la sua abitudine nel dividere i beni. Un'opzione più accettata è quella di agire secondo il primo gruppo di hadìth, poiché il principio è quello di mantenere la proprietà per l'erede cui spetta una quota legittima; in altre parole il principio è quello di prevenire perdite all'erede legittimo. Queste perdite avvengono quando si agisce secondo gli hadìth che interpretano "una parte" come "un settimo". L'opinione degli hadìth del primo gruppo la consideriamo obbligatoria e quella del secondo gruppo, meritoria; cioè "una parte" corrisponde a "un decimo" e ciò viene considerato obbligatorio, però per gli eredi è meritorio, per via del numero degli hadìth, utilizzare "un settimo" dei beni come disposto nel testamento.
Risposta dettagliata

Se il dubbio è dovuto alla superficialità delle parole, per esempio qualcuno ha disposto un lascito con le parole "una parte (juz') dei beni" del proprio patrimonio sia utilizzata per beneficenza, e dal contesto non si evinca il volere del testatore, la regola vuole che questo testamento sia considerato nullo. Bisognerà pertanto consultare le regole giuridiche riguardanti il testamento, poiché il significato di quella frase non può essere compreso secondo il costume e il normale parlare della gente.

Considerando tuttavia che a tale proposito, alcune prove shariatiche e hadìth attendibili hanno interpretato alcuni termini incerti, diventa obbligatorio consultarli per pura obbedienza[1]. Nel caso sia stato redatto un testamento come quello oggetto della domanda, riguardo alla quantità di beni del testatore che la persona, per cui sono stati disposti, riceve, esistono due gruppi di hadìth.

Primo gruppo: secondo alcuni hadìth, una "parte" (juz') è stata interpretata come un decimo, cioè un decimo dei beni dev'essere dato a chi eredita la quota disponibile nel testamento.

Fu chiesto all'imam Sadiq (A) rispetto a un uomo che aveva dato disposizioni per una parte dei propri beni nel testamento; egli rispose: "Il suo significato è un decimo". Molti sapienti basandosi su tali hadìth nella disposizione testamentaria di una "parte" dei beni, considerano obbligatorio un decimo[2].

Secondo gruppo: dalla parte opposta vi sono degli hadìth che interpretano una "parte" nel testamento come un settimo. Tra di essi:

Muhammad ibn Alì ibn Mahbub narra da parte di Ahmad ibn Muhammad ibn Abi Nasr Bazanti che quest'ultimo chiese all'imam Kazim (A) delucidazioni in merito a un uomo che aveva liberamente disposto una parte dei propri beni lasciati in eredità. L'Imam rispose che il significato era un settimo perché Allah dice: "[l'Inferno] ha sette porte, e una parte di essi [coloro che andranno all'Inferno] è stata divisa per ognuna di esse"[3] [4]; quindi la gente dell'Inferno deve essere costituita da sette gruppi affinché come dice il nobile versetto ogni gruppo sia definito "una parte".

Alcuni, basandosi su questo tipo di hadìth, se nel testamento si fa riferimento a "una parte", considerano obbligatorio un settimo[5].

Considerando che le fonti di entrambi i gruppi di hadìth sono state approvate dai sapienti, in un primo momento si ha l'impressione che questi due gruppi si contraddicano. I giurisperiti hanno tuttavia proposto alcune soluzioni, per non escludere nessuno dei due, che riportiamo di seguito:

I proprietari dei beni, in passato, suddividevano questi in parti, alcuni li dividevano in dieci parti, altri in sette. Le volontà testamentarie di un uomo saranno dunque eseguite secondo la sua abitudine nel dividere i beni.[6] Un'opzione più accettata è quella di agire secondo il primo gruppo di hadìth, poiché il principio è quello di mantenere la proprietà per l'erede a cui spetta la quota legittima; in altre parole il principio è quello di prevenire perdite all'erede legittimo. Queste perdite avvengono quando si agisce secondo gli hadìth che interpretano "una parte" come "un settimo".[7] L'opinione degli hadìth del primo gruppo la consideriamo obbligatoria e quella del secondo gruppo, meritoria; cioè "una parte" corrisponde a "un decimo" e ciò viene considerato obbligatorio, però per gli eredi è meritorio, per via del numero degli hadìth, utilizzare "un settimo" dei beni come disposto nel testamento[8].

In ogni caso bisogna considerare che se il defunto ha liberamente disposto di una quantità superiore a un terzo dei propri beni nel testamento, quest'ultimo è valido solamente nel caso che gli eredi accettino tale disposizione[9].

Degna di nota è la risposta dell'ayatollah Mahdi Hadavi Tehrani alla domanda in questione:

"Nel testamento il defunto può disporre liberamente fino a un terzo dei propri beni, senza aver bisogno del permesso degli eredi; per stabilire la quantità è sufficiente basarsi su quella certa, anche se è precauzione meritoria utilizzare il massimo della quantità ipotizzabile per il volere del testamento".

 

[1] Seyyed Hasan Musavi Bojnurdi, Al-Qawa'id al-Fiqhiyyah, vol. 6, pag. 291, Nashr al-Hadi, Qom-Iran, prima stampa, 1419 AH.

[2] Mohammad Taqi Shushtari, Al-Naj'at fi Sharh al-Lum'ah, vol. 8, pag. 230, Ketabforushi-e Saduq, Teheran, prima stampa, 1406 AH.

[3] Sacro Corano, 15:44.

[4] Abu Ja'far  Muhammad ibn Hasan Tusi, Tahzib al-Ahkam, vol. 9, pag. 209, hadìth 828, Dar al-kutub al-islamiyyah, Teheran-Iran, quarta ristampa, 1407 AH.

[5] Mohammad Taqi Shushtari, Al-Naj'at fi Sharh al-Lum'ah, vol. 8, pag. 233, Ketabforushi-e Saduq, Teheran, prima stampa, 1406 AH.

[6] Muhammad ibn Alì ibn Babavayh Qumi Saduq, traduttore Alì Akbar Ghaffari, Man la Yahdhuruh al-Faqih, vol. 6, pag. 50, Saduq, Teheran, prima stampa, 1409 AH.

[7] Miqdad ibn Abdullah Hilli, traduttore Abdul-Rahim 'Aqiqi Bakhshayeshi, Kanz al-'Irfan fi Fiqh al-Qur'an, vol. 2, pag. 585, Qom-Iran, prima stampa; Seyyed Mohammad Hoseyn 'Amili, Al-Zubdah al-Fiqhiyyah fi Sharh al-Rawdhat al-Bahiyyah, vol. 6, pag. 38, Dar al-fiqh lil-tiba'at wa al-nashr, Qom-Iran, quarta ristampa, 1427 AH.

[8] Mohammad Taqi Shushtari, Al-Naj'at fi Sharh al-Lum'ah, vol. 8, pag. 233, Ketabforushi-e Saduq, Teheran-Iran, prima stampa, 1406 AH.

[9] Seyyed Ruhallah Musavi Khomeini, Tawdhih al-Masa'il (Imam Khomeini), pag. 578, questione 2589, prima stampa, 1426 AH.

 

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Domande a caso

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    61391 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    38518 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    35565 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    33124 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    29955 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    26643 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    22991 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    22286 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    19496 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    19155 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...